Patologia: Neoplasia del Pancreas
I tumori del pancreas sono per il 90% adenocarcinomi, prediligono il sesso maschile e l’età mediamente avanzata, sono nei 2/3 dei casi localizzati nella testa.Si ritiene che i fattori favorenti l’insorgenza della neoplasie o tumori del pancreas siano il fumo , l’alcool, l’abuso di caffè, la pancreatite cronica ed la dieta ricca di grassi. La diagnosi si effettua radiologicamente (ECO, TAC, RNM, COLANGIORNM,ERCP) e dosando marker tumorali come il GICA ed il CEATre sono i principali tipi di intervento sul pancreas:
Terapia Chirurgica: Duodenocefalopancreasectomia - Resezione della coda pancreatica - Pancreasectomia totale
Duodenocefalopancreasectomia/ Pancreasectomia subtotale prossimale
In questo tipo di intervento viene asportata la testa pancreatica ,eventualmente anche il corpo, con i linfonodi regionali e di necessità, vista la situazione anatomica, anche parte dello stomaco, del du
odeno e della via biliare , con conservazione (Tecnica di Longmire Traverso ) o meno (Tecnica di Whipple) dell’anello pilorico,. Questo intervento non comporta in genere nessun problema sul metabolismo dello zucchero ma richiede una delicata ricostruzione del canale alimentare qualche adattamento dietetico.
Resezione della coda pancreatica – Pancreasectomia subtotale distale : in questo intervento vengono resecati il corpo e la coda del pancreas in blocco con la milza sempre in associazione ai linfonodi senza toccare il canale alimentare. Per la sede asportata è possibile che insorgano disequilibri del metabolismo degli zuccheri che andranno corretti farmacologicamente.
Pancreasectomia totale: tutta la ghiandola viene asportata con importanti conseguenze sul metabolismo glucidico
Anche in questi tumori vi è frequentemente indicazione ad un trattamento chemioterapico post-operatorio.
La prognosi è strettamente correlata alla possibilità e all’adeguatezza dell’intervento chirurgico, che è purtroppo effettuabile in una bassa percentuale di casi, con tassi di mortalità e complicanze intorno al 8-10% e 25-30% rispettivamente.
Attualmente la sopravvivenza a 5 anni è intorno al 10%.
L’utilizzo e l’indicazione ad un trattamento chemioterpico va valutato caso per caso